Carpi Gastronomica. L’Avvocato gastronomico Andrea Criscuolo consiglia…
Trasferta emiliana nella penultima giornata del campionato di Lega B 2016/17 per la Salernitana di Odjer e compagni
I granata sono di scena sabato 6 maggio allo Stadio Sandro Cabassi (Via Carlo Marx, 26 – Carpi -MO- 5.500 spettatori )per una sfida davvero delicata contro il Carpi guidato dall’ex Castori
L’avvocato gastronomico Andrea Criscuolo, prima di andare a tifare per la nostra squadra, Vi consiglia di gustare le bonta’ enogastronomiche del territorio carpigiano presso
“Agriturismo Rosso di Sera”
Via Fossanuova 1 | Localita Cantone, Carpi
+39 059 664309
“Tipica cucina emiliana”
Location caratteristica e molto accogliente
Antipasto (affettati, formaggi)
Tortelli di zucca
Tagliatelle salsiccia e funghi
Tagliata di carne
Gnocco e tigelle
Dolce della casa
Vino locale dogc
PRODOTTI TIPICI DELLA ZONA
La povertà della cucina romagnola è stata condizionata dapprima dalla presenza di piccole signorie turbolente e instabili con corti e, dunque, mense di non eccelso lustro, e poi dal lungo e pesante dominio dello Stato della Chiesa.
I caratteri della cucina sono estremamente semplici e contadini.
Diffusa la cultura della pasta all’uovo fatta in casa, particolarmente sotto forma di pappardelle in brodo, cappelletti (in brodo o asciutti, in tal caso serviti al ragù, oppure con panna, formaggio e prosciutto cotto), tagliatelle, lasagne. Altri tipi di pasta tipica sono gli strozzapreti, serviti al ragù, ed i passatelli in brodo.
Sono molto diffusi gnocchi fritti e tigelle.
Per quanto riguarda i secondi piatti, la parte del leone la svolge il maiale (e’ baghèn, in dialetto), del quale non si butta via nulla: grigliate miste, carne ai ferri, arrosti, sono tipici della zona, in particolare di quella collinare. Diffuso l’uso d’insaccati e degli affettati derivati dal maiale, specialmente prosciutto, salame, mortadella, coppa e culatello, accompagnati dalla piadina e da un buon bicchiere di vino rosso.
In misura minore è amato anche il coniglio (e’ cùnéij), cucinato arrosto, ai ferri, in porchetta o alla cacciatora, ed il pollame in generale, col pollo (e’ pol) allo spiedo in primo luogo, oppure al forno o arrosto.
Per quanto riguarda la cacciagione, vengono utilizzati nella cucina cesenate, specialmente in collina, cinghiali, lepri, quaglie. È ancora possibile assaggiare in alcuni ristoranti ed osterie il piccione, cucinato e servito nei medesimi modi del pollo.
Il dolce tipico è la ciambella, sia quella caratteristica col buco, sia quella lunga e piatta (entrambe di solito si gustano inzuppate nel vino)
Satolli ma pienamente soddisfatti corriamo poi allo stadio Cabassi a gridare SEMPRE COMUNQUE ED OVUNQUE FORZA SALERNITANA
L’avvocato gastronomico Andrea Criscuolo
SALERNITANA GASTRONOMIC LAWYER ANDREA CRISCUOLO
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