Perugia -Salernitana..non solo il granata in campo
Difficile trasferta del campionato di Lega B 2019/20 per la lanciatissima Salernitana di mister Ventura. I granata sono di scena sabato 7 marzo ore 15.00 allo stadio Renato Curi (Viale Pietro Conti- 28.000 spettatori ) per la sfida “ a porte chiuse” contro il Perugia guidato da Serse Cosmi.
L’avvocato gastronomico Andrea Criscuolo, prima di andare a tifare per la nostra squadra, Vi consiglia di gustare le bontà enogastronomiche del territorio perugino
Antipasto locale
Pappardelle al cinghiale
Zuppa di lenticchie con tartufo
Tagliata con patate
Piccione ripieno
Mousse di cioccolato bianco e frutti di bosco
Vino Montefalco
PRODOTTI TIPICI DELLA ZONA
La cucina tipica perugina è fondata su ingredienti di derivazione rurale e contadina, di origine vegetale e animale; ingredienti quindi semplici e genuini.
Le preparazioni della cucina locale sono associate a piatti particolarmente nutritivi in quanto, in origine, erano destinati a soddisfare il fabbisogno energetico degli uomini impegnati nel lavoro dei campi.
L’antipasto tipico che si trova nelle tavole perugine è composto da salumi locali (ottime le salsicce di cinghiale), fiori di zucca fritti, il formaggio pecorino e crostini di pane con vari condimenti: aglio e olio, fegatini di pollo, lardo fresco, tartufo. Con quest’ultimo si prepara anche una deliziosa frittata. Si può considerare un vero e proprio antipasto la prima colazione del mattino di Pasqua: frittata pasqualina (fatta con l’erbette di campo), capocollo e pizza al formaggio. Negli antipasti troviamo anche assaggi dei formaggi della zona come il pecorino e la ricotta.
In questa categoria fanno da padrone le ciriole con svariati condimenti: dal semplice aglio e olio ed al pregiato tartufo. Nei menù delle trattorie troviamo poi le tipiche pappardelle al sugo di cinghiale, gli gnocchetti alla collescipolana e gli gnocchi al sugo di castrato. Primi piatti sostanziosi che possono anche essere considerati piatti unici.
Quasi tutti i secondi piatti della cucina perugina sono a base di carne, di allevamento (ovini, suini, caprini) o di cacciagione (uccelli, colombacci, cinghiale, lepre). L’arrosto misto è sicuramente il secondo piatto per poter assaporare i vari tipi di carne. Ottima è la faraona alla leccarda il cui nome deriva da un contenitore di coccio che veniva messo sotto la faraona durante la cottura per raccogliere i grassi, utilizzati poi per preparare la salsa di condimento. Da provare assolutamente la coratella di agnello, i fagioli con le cotiche. Troviamo anche piatti a base di pesce come per esempio la trota lessa o la trota al tartufo, i carbonaretti (il pesce persico abbrustolito e condito con sale e olio e frittura di pescetti (scardole e alborelle).
E’ nel periodo nelle festività natalizie e pasquali che si possono gustare i due dolci tipici di Perugia: il Pampepato e la pizza dolce di Pasqua. L’amaro del cacao, il dolce del miele e dei canditi, la frutta secca, le spezie, in particolare il pepe sono i sapori del Pampepato, un dolce di origini antiche. La pizza dolce, in contrapposizione a quella al formaggio, si mangia tipicamente nella prima colazione della mattina di Pasqua; buona anche da gustare con una tavoletta di cioccolato fondente. Per il 19 marzo, festa di San Giuseppe Lavoratore, si possono gustare le buonissime frittelle di San Giuseppe. Questo sfiziosissimo dolce si prepara facendo bollire il riso nel latte con una bacca di vaniglia. Si ricavano poi delle pallette che vengono infine fritte nell’olio e poi spolverizzate con lo zucchero a velo. Tra i dolci ci sono poi i vari tipi di crostate: le più gustose sono quelle con marmellata di visciole e con quella alle prugne.
Clima e territorio
Previsti 10 gradi con cielo nuvoloso
Perugia è un comune italiano di 166 189 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia e della regioneUmbria.
Ricca di storia e monumenti, polo culturale, produttivo e direzionale della regione, è meta turistica internazionale: l’Università degli Studi di Perugia (1308), principale ateneo umbro, è uno dei più antichi d’Italia e del mondo; è anche sede della seconda accademia più antica d’Italia, l’Accademia di belle arti Pietro Vannucci (1570), nonché sede di una delle primissime biblioteche pubbliche, la Biblioteca Augusta (1592).
Rifondata dagli Etruschi su un pre-esistente insediamento umbro, nel corso dei suoi tremila anni, è stata una delle grandi lucumonie dell’Etruria sotto il nome di Perusna; la cinta muraria etrusca originaria, oggi ancora visibile in molti punti, racchiude il Colle Landone e il Colle del Sole sui quali si erge l’Acropoli; con un ampio centro storico, asimmetricamente adagiato su una serie di alture collinari a breve distanza dal Tevere, la città conserva un armonioso aspetto medievale e presenta le caratteristiche di un comune sparso, con la presenza di nuovi quartieri nelle aree pianeggianti, numerose frazioni diffuse nel vasto territorio comunale (449,51 km² – 11º comune più esteso d’Italia), e una moltitudine di insediamenti residenziali e produttivi, aree verdi e impianti sportivi.
Patria di importanti artisti come il Perugino, il Pinturicchio, Benedetto Bonfigli, Bartolomeo Caporali, Fiorenzo di Lorenzo, Galeazzo Alessi, Vicenzo Danti, e Gerardo Dottori, la città fu meta di formazione artistica di importanti personaggi rinascimentali come Raffaello, Pietro Aretino, Piero della Francesca, Luca Signorelli; la città diede i natali, inoltre, al matematico e astronomo Ignazio Danti, che rivoluzionò la cartografia moderna e che riformò il calendario facendolo passare da giuliano a quello gregoriano. È conosciuta anche come “Città del cioccolato” per la storica presenza de La Perugina e di numerose altre imprese specializzate nella produzione di prodotti dolciari.
Il centro storico di Perugia si adagia su un sistema di colline all’altezza di circa 450 m s.l.m. Nel punto più alto, Porta Sole, l’altezza è di 494 m, caratteristica che ne fa la città italiana più popolata fra quelle poste a un’altitudine superiore a 250 metri. Il centro storico si sviluppa intorno a questo punto e sul crinale dei colli che da esso dipartono, formando un’acropoli e cinque borghi medievali prolungati su cinque porte. All’originaria cinta delle mura etrusche, lunga 3 km, si aggiunse nel Duecento e nel Trecento una nuova e definitiva murazione lunga 9 km, quasi del tutto integra e che delimita una superficie di 120 ettari. La città storica è quindi prevalentemente allungata sui crinali, con un asse maggiore di 3 km tra Monte Ripido (a nord) e San Costanzo (a sud) e un asse minore di 1,5 tra S. Francesco e Monteluce.
I quartieri storici sono: Porta Sole, Porta Sant’Angelo, Porta S. Susanna, Porta Eburnea e Porta S. Pietro, a cui corrisposero per secoli i rispettivi spicchi del territorio rurale, soggetto alla città fin dalle origini del governo comunale. Ogni quartiere si incardina su una via principale o Corso su cui convergono le trame dei vicoli; vi campeggiano conventi, campanili, basiliche, chiese, oratori, cappelle, palazzi gentilizi (un centinaio), palazzi minori e le case a schiera dei vicoli. Il territorio oltre il centro storico scende tutto intorno fino ai 280 m s.l.m. del Pian di Massiano. Il territorio del comune arriva a 170 m s.l.m., toccati lungo il corso del fiume Tevere, che a sud ne segna i confini con il comune di Torgiano. Perugia è situata nell’entroterra dell’Italia centrale nel punto più largo della Penisola. È la città più grande tra Firenze e Roma, collocata in posizione intermedia: distante ca 150 km da Firenze, Roma e Ancona, ca 400 km da Milano, Genova e Napoli.
Il territorio comunale ha un’area, tra le maggiori in Italia, di 449,92 km², la densità di popolazione è di 368,7 ab./km². Si estende sul territorio del suo storico contado, trapuntato di frazioni, castelli, ville, case rurali. Si articola in colline, monti e pianure, conta 85 tra quartieri e frazioni, oltre cento edifici scolastici, 54 cimiteri, circa 3.000 km di strade. L’area urbana contemporanea, che dal centro storico e le prime periferie oggi tocca e ingloba i centri abitati viciniori sviluppatisi dal secondo dopoguerra, si conforma in un tessuto urbano sfrangiato e discontinuo, inframmezzato di coltivi e residui di campagna, lungo circa 20 km da Villa Pitignano a San Martino in Campo, da Taverne di Corciano a Ferriera di Torgiano e Ospedalicchio, ovvero sommando di fatto i comuni contermini di Corciano (21.000 ab.), Torgiano (6.000 ab.) e Bastia Umbra (22.000 ab.).
L’acropoli perugina sembra costruita su una sola collina ma in realtà sono due: il colle del Sole e il colle Landone. La massima depressione tra le due alture si estende dal fosso di Santa Margherita, a est, al fosso della Cupa, a ovest. Gli Etruschi scelsero quest’area in quanto ricca d’acqua, ma presto ci si accorse che il terreno è anche franoso, cosa che nei secoli ha dato luogo a poderose fondazioni e fortificazioni che tuttora impongono in più punti costanti interventi di manutenzione.
Il territorio fa parte della Valle del Nestore, ed il comune idricamente è bagnato dal Caina, dal Genna, dal Nestore e dal principale Tevere, che a Marscianoraccoglie le acque del Nestore, in cui confluiscono Genna e Caina.
A nord monte Tezio e monte Acuto la separano dal comune di Umbertide, a ovest un lembo di territorio arriva a toccare le alture che circondano il lago Trasimeno. A est i primi contrafforti collinari dell’Appennino Umbro-Marchigiano la dividono dai territori comunali di Assisi e Gubbio.
Satolli ma pienamente soddisfatti corriamo poi allo stadio Curi a gridare SEMPRE COMUNQUE ED OVUNQUE FORZA SALERNITANA
L’avvocato “gastronomico” Andrea Criscuolo
Responsabile Comunicazione Salerno Club 2010
Conduttore trasmissione Tifosisimi
Seguici!