La voce del SC2010
La voce del Salerno Club 2010
- Rubrica settimanale a cura dell’addetto stampa Andrea Criscuolo sul quotidiano La Citta’-
Oggi voce al socio Antonio D’Alessio
Ci voleva la vittoria. Inutile nasconderlo c’è grande amarezza perché l’obiettivo unico era vincere, non esistevano ipotesi subordinate. Ma la vittoria non è arrivata. C’è tanto rammarico anzitutto per il rigore negato a Ribery che, con ogni probabilità, avrebbe orientato la partita su altri binari. Ma tant’è. Servivano i tre punti per il morale, ma soprattutto per la classifica. Una classifica compromessa che, però, non ha assolutamente scritto verdetti definitivi. E finché c’è vita c’è speranza.
Anzitutto le amare vicende societarie che hanno caratterizzato gli ultimi giorni del 2021, con la paura di un epilogo sportivamente drammatico, devono porci in una condizione mentale di “scampato pericolo” e di una complessiva serenità per un futuro di grandi prospettive. E poi bisogna provarci. Ci vuole un’impresa storica. Ci vorrà qualche frenata delle squadre che ci precedono, ci vorrà anche un pizzico di fortuna. Che ad oggi è mancata e che la Salernitana merita.
La merita Iervolino, presidente coraggioso che ha riconsegnato entusiasmo alla piazza, la merita Sabatini, la merita Nicola con i calciatori, la meritiamo soprattutto noi tifosi che non ci rassegniamo e vogliamo lottare fino alla fine. Il calcio è fatto anche di imprese impossibili, di salvezze fuori da ogni pronostico. Ci dobbiamo credere fino all’ultimo. Lottiamo tutti insieme, società, squadra, tifosi, ambiente tutto. Lottiamo finché ci sarà l’ultima goccia di sudore da versare e l’ultimo coro da cantare per incitare i ragazzi in maglia granata. Ho visto una scena bellissima all’uscita dallo stadio: un bambino ha chiesto al suo papà “ce la possiamo ancora fare?”. La risposta del padre è stata ”si, ce la possiamo ancora fare”.
E’ proprio così, ce la possiamo ancora fare
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